
Per uscire dal tunnel della persecuzione si può scegliere se presentare una querela alla Procura della Repubblica oppure, in alternativa, inoltrare richiesta di Ammonimento al Questore della provincia nei quali si svolgono i fatti.
L’Ammonimento è uno strumento normativo introdotto nel 2009 in occasione della promulgazione della legge sullo stalking e l’introduzione del codice penale del reato di “atti persecutori” all’articolo 612 bis.
Si concretizza con un procedimento amministrativo, quindi non penale, nel quale il Questore, attraverso gli organi investigativi, compie degli accertamenti sul caso e se ritiene l’istanza fondata, procede ad ammonire lo stalker invitandolo a interrompere ogni comportamento lesivo che ha portato all’emissione del provvedimento.
La richiesta di Ammonimento al Questore. Come presentarla.
Nell’istanza dovranno essere descritti gli eventi in maniera circostanziata e particolareggiata, ed è necessario specificare che si intende chiedere l’Ammonimento per atti persecutori nei confronti di un soggetto che deve essere identificabile.
Affinché sia completa, sarà necessario allegarvi eventuali messaggi telefonici, file audio e video nonché i nominativi delle persone in grado di riferire che saranno tutelate dall’anonimato.
Cosa rischia lo Stalker?
Qualora la persona ammonita non ottemperi alla esortazione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza e ponga ancora in essere azioni moleste, non solo nei confronti della vittima ma anche verso persone diverse, verrà immediatamente segnalato alla Magistratura direttamente dalle Forze dell’Ordine e nel caso venga individuato nell’atto di compiere atti persecutori, quindi in flagranza di reato, verrà arrestato all’istante.
Secondo le statistiche, uno stalker raggiunto dall’Ammonimento, interrompe immediatamente e definitivamente l’attività persecutoria nel 90% dei casi perché, dopo l’avvertimento del Questore, è costretto a prendere coscienza che qualora continui a infrangere la legge, oltre a rischiare l’arresto, sarà denunciato penalmente alla Autorità Giudiziaria e dovrà affrontare tutte implicazioni che comporta.
L’importanza della notifica dell’Ammonimento da parte del Questore.
La legge impone che la notifica dell’Ammonimento avvenga in presenza, nel senso che lo stalker deve essere convocato negli uffici della Polizia, dove gli verrà consegnata materialmente copia dell’atto nel quale devono essere chiaramente indicate le motivazioni che hanno portato all’emanazione del provvedimento e le conseguenze penali alle quali si espone qualora continui a molestare la vittima o qualsiasi altra persona anche a lei non collegata.
Inoltre il Questore, secondo la normativa, dovrà parlare allo stalker al fine di metterlo davanti alle sue responsabilità e farlo riflettere sulle sue azioni ma, soprattutto, cercare di fargli comprendere il disvalore dei suoi comportamenti.
Non solo. Il Questore ha l’obbligo di esortare lo stalker ad intraprendere un percorso psicologico volto al miglioramento della gestione delle emozioni indicandogli sia le strutture pubbliche presenti sul territorio, sia centri privati specializzati indicandogli gli indirizzi e i numeri di telefono.
Perché preferire l’Ammonimento del Questore alla querela?
L’Ammonimento del Questore è lo strumento più utilizzato per risolvere problematiche di stalking essendo un procedimento celere, in alcuni casi immediato ed è caratterizzato dalla segretezza. Ogni atto di accertamento si compie negli uffici di Polizia e non può avere carattere di pubblicità, come invece avviene con gli atti penali.
Anche le generalità, i dati sensibili come certificati medici e le dichiarazioni dei testimoni saranno coperti dal segreto, quindi saranno sottratte anche allo stalker, qualora inoltri richiesta di visione ed estrapolazione degli atti del fascicolo al fine di presentare un eventuale ricorso al provvedimento al Prefetto oppure al TAR.
In pratica l’Ammonimento, essendo una “misura di prevenzione”, garantisce il diritto alla vittima di usufruire della sua libertà di autodeterminazione, di ripristinare la sua serenità e le normali condizioni di vita ma, contemporaneamente, offre allo stalker la possibilità di evitare di rendersi responsabile di ulteriori o più gravi comportamenti che lo porterebbero ad inevitabili conseguenze penali.
Per comprendere meglio possibile l’Ammonimento del Questore per atti persecutori, il testo che segue è il fac simile di un provvedimento con nomi e date di fantasia ma ricalcante una tipica situazione di stalking del tutto aderente alla realtà.
IL QUESTORE DELLA PROVINCIA
LETTA l’istanza pervenuta il 17 novembre 2026, con la quale VERDI Veronica nata a Milano il 25.05.1991 residente a Milano in via dei Navigli nr. 1204, ha chiesto l’Ammonimento dell’ex fidanzato ROSSI Mario nato a Roma il 01.02.1989 e residente a Milano in via Guglielmo Marconi nr. 78, indicato quale responsabile della commissione, nei suoi confronti, di atti persecutori per i quali la medesima non ha inteso proporre querela, concretizzatisi in numerosi messaggi telefonici e mail nei quali chiede incessantemente di riallacciare la loro storia affettiva, incontri per chiarire la loro situazione, appostamenti in auto sotto l’abitazione della predetta durante i quali le chiede per telefono insistentemente di vederla, il tutto nonostante VERDI Veronica, nelle sporadiche risposte inviatigli, chiarisca fermamente che il loro rapporto è da considerarsi definitivamente concluso ribadendogli ogni volta che non vuole essere più contattata in nessun modo. Tutte azioni che avrebbero ingenerato in nella suddetta uno stato di ansia e paura, costringendola a bloccare le sue notifiche sul telefono e sui social network, nonché a modificare le sue abitudini di vita;
CONSIDERATO che l’istanza avanzata dalla predetta è da ritenersi fondata in quanto la documentazione presentata a corredo della richiesta di Ammonimento e gli accertamenti esperiti da questo Ufficio, per l’irrogazione del presente provvedimento, anche mediante l’escussione di persone informate sui fatti, hanno confermato che ROSSI Mario ha effettivamente compiuto gli atti sopra descritti e nella fattispecie ha inviato a VERDI Veronica una serie di messaggi telefonici e mail con i contenuti sopra descritti, si è appostato sotto casa di lei la quale, vista la sua insistenza nel pretendere un incontro, ha dovuto richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine per farlo desistere ed allontanare;
CONSTATATO che gli episodi descritti si sono intensificati nell’ultimo periodo, a dimostrazione dell’incapacità del ROSSI Mario di accettare la decisione dell’ex fidanzata di interrompere la loro relazione affettiva e della sua perseveranza nel voler riallacciare a tutti i costi tale rapporto con atteggiamenti intrusivi, insistenti e chiaramente persecutori;
VALUTATO che in base a un giudizio prognostico di reiterazione di tale genere di azioni, fondato sugli elementi di fatto e le circostanze esaminate, ROSSI Mario potrebbe continuare nella sua condotta antigiuridica e che pertanto la misura di prevenzione dell’Ammonimento potrebbe costituire un valido deterrente e monito in una prospettiva di rispetto dei principi oggettivi che attengono all’ordine ed alla sicurezza pubblica;
DETERMINATO che tali circostanze pongono effettivamente la necessità di tutelare con tempestività l’incolumità di VERDI Veronica e delle persone a lei legate con particolare riferimento ai familiari, ripristinarne la serenità e le normali condizioni di vita e che da ciò consegue l’urgenza di emettere un idoneo ed immediato provvedimento per evitare sin da subito che ROSSI Mario possa rendersi responsabile di ulteriori o più gravi comportamenti;
RITENUTO che in ragione di quanto sopra descritto, non si debba procedere alla comunicazione di avvio di procedimento, previsto dall’art.7 Legge 241/90 per le esigenze di celerità del presente provvedimento amministrativo ed in particolare la necessità di far cessare con immediatezza i descritti comportamenti ed impedire che possano degenerare e sostanziarsi in più gravi condotte;
CONSTATATA la natura non afflittiva della misura qui applicata, che non produce nessuna limitazione alla libertà individuale, né comporta effetti sulla situazione giuridica soggettiva di ROSSI Mario, se non quello di poter essere utilizzato quale presupposto per l’applicazione di fattispecie giuridiche penalistiche in caso di future reiterazioni di comportamenti pericolosi per la sicurezza e la tranquillità pubblica;
VALUTATI, quindi, comparativamente da un lato i preminenti interessi pubblici alla tutela della sicurezza e tranquillità pubblica della richiedente a vedere garantita la propria libertà di azione ed autodeterminazione, dall’altro i possibili interessi soggettivi del destinatario dell’Ammonimento il quale, prendendo atto dei comportamenti antigiuridici compiuti ed interrompendoli senza indugio, potrà non incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa inerente gli atti persecutori;
VISTO l’articolo 8 della Legge del 23 aprile 2009 n.38, nonché l’art.612 bis del codice penale, introdotto dall’art.7 della citata legge;
A M M O N I S C E
ROSSI Mario, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge e lo avvisa che, qualora continui a mantenere comportamenti analoghi a quelli che hanno determinato l’adozione del presente provvedimento, anche nei confronti di altri soggetti non indicati nel presente provvedimento, sarà deferito alla competente Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 612 bis c.p., indipendentemente da un eventuale atto di querela, attesa la procedibilità d’ufficio del delitto nei confronti di soggetto “ammonito”, così come stabilito dal citato art.8 della legge 38/2009.
Il predetto, viene altresì, reso edotto che la pena della reclusione fino a 6 anni e 6 mesi prevista per il delitto di cui all’art.612 bis c.p., “è aumentata se il fatto è commesso da soggetto già ammonito” ai sensi dell’art.8 della legge 38/2009.
Rossi Mario, così come previsto dall’art.3 comma 5 bis della legge 119 del 15.10.2013, viene informato che sono attivi sul territorio i seguenti servizi finalizzati al sostegno e al recupero degli autori di atti persecutori, violenza domestica o di genere: Consultorio Familiare presso la ASL di Milano via del Buon Consiglio nr. 1 telefono 02/12345678, Unità Funzionale Salute Mentale Adulti presso la ASL di Milano Via Stresa 333.
Rossi Mario viene inoltre esortato ad intraprendere un trattamento volto al miglioramento della gestione delle emozioni rappresentandogli che è attivo nella provincia di Milano il seguente servizio: “Associazione Consulenza per uomini maltrattanti” con sede a Milano via Comasca nr. 123, con la quale questo Ufficio ha stipulato specifico protocollo e le cui modalità gli verranno ampiamente descritte all’atto della notifica del presente provvedimento.
Avverso il presente decreto, è ammesso ricorso gerarchico al Prefetto di Milano nel termine di 30 giorni, ovvero ricorso giurisdizionale al T.A.R. per la Lombardia entro 60 giorni, a decorrere dalla data della notifica o della piena conoscenza dell’atto.
Il Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine è incaricato della notifica del presente atto, con facoltà di sub-delega ad altro Ufficiale di P.S. competente per territorio.

