Bullismo e cyber-bullismo
Il bullismo è provocato da un disagio relazionale del bullo che per evidenziarsi nella cerchia dei pari e guadagnare quel rispetto che altrimenti non saprebbe come meritarsi, di fatto perseguita un coetaneo o un bambino più piccolo ritenuto più debole con aggressioni fisiche, verbali e psicologiche.
Il cyberbullismo, similmente, si caratterizza per l’utilizzo della rete internet per offendere, denigrare e mettere in ridicolo la vittima.
Nonostante il bullismo sia conosciuto da sempre, i primi studi sul fenomeno sono iniziati negli anni 70 in Norvegia grazie al lavoro di Dan Olweus, Professore dell’Università di Berghen a seguito del clamore suscitato dalla morte per suicidio di alcuni ragazzi di età compresa tra i 10 e 14 anni che non riuscirono ad affrontare e reggere il peso i soprusi dei loro compagni.
Olweus ha definito il Bullismo “come una azione offensiva e intenzionale subita ripetutamente nel tempo da parte di un bambino o da un adolescente o da un gruppo che si manifesta in atti diretti (fisici o verbali) o indiretti (discriminazione sociale).
Il bullo, infatti, che non affronta mai che è potenzialmente più forte di lui, oltre alle aggressioni fisiche che si caratterizzano ad esempio in schiaffi, spintoni, calci e lanci di oggetti, spesso si impossessa o danneggia gli oggetti della vittima.
Inoltre offende, insulta, attacca verbalmente il ragazzo o la ragazza presi di mira con prese in giro, offese, minacce ed ulteriormente cerca di emarginarli dal gruppo anche parlandone male alle spalle spargendo voci false per minarne la loro reputazione.
Tutto questo lo fa quasi sempre davanti al gruppo dei pari perché vuole evidenziarsi nella loro cerchia e guadagnare quel rispetto che non saprebbe come meritarsi in altro modo.
Il bullo, nonostante le apparenze, è estremamente fragile e si convince che l’unico modo per colmare la propria ansia o per mascherare le proprie debolezze, sia prevaricare il prossimo.
Persevera per il semplice motivo che il gruppo che assiste alle prevaricazioni o lo incita a insistere, oppure ha un atteggiamento remissivo e omissivo e quindi lui si abitua a pensare che è solo compiendo violenze che può conquistarsi il rispetto altrui.
Spesso anche il gruppo assorbe i comportamenti del bullo elaborandoli come normali e proprio da questo nasce il profondo disagio della vittima la quale, con il tempo si abitua alle persecuzioni e non sentendosi all’altezza di fronteggiarle e di essere accettato dai suoi pari, inizia a sviluppare l’insano concetto di meritarsi il suo destino.
In questi ultimi tempi, le ricerche sul bullismo si sono concentrate nel seguire, ma anche nell’inseguire la metamorfosi del fenomeno determinata in gran parte dal profondo mutamento della comunicazione tra le persone causato dal costante sviluppo delle tecnologie.
Con lo sviluppo della rete internet, attraverso i nostri device siamo tutti virtualmente connessi e tutti possiamo essere raggiunti ovunque da una telefonata o un messaggio.
I social hanno ulteriormente amplificato le nostre comunicazioni e spesso affidiamo a loro i nostri pensieri per condividerli con chiunque.
Questo ha portato alla proliferazione degli “haters” i quali, come i bulli, sono sempre pronti a offendere e a denigrare il prossimo per cercare di uscire dalle loro tenebre e guadagnarsi in piccolissimo posto al sole anche se per un tempo molto limitato.
Il Cyberbullismo, infatti, ricalca tutti gli atteggiamenti violenti del bullismo sopra elencati ad eccezione, naturalmente, delle violenze fisiche perché il bullo e la vittima non si trovano uno di fronte all’altro.
Il bullo, a volte nascondendosi dietro ad un profilo falso, molesta la vittima per via telematica aggredendola, ingiuriandola, a volte può ricattarla rubandone l’identità digitale trattando illecitamente i suoi dati personali e frequentemente la ridicolizza. Tutto questo allo scopo di metterla in difficoltà e isolarla.
I ragazzi tendono a non esporre i loro problemi, di qualsiasi tipo siano, agli adulti perché li vedono scollegati dalla loro realtà, tropo distanti dal loro mondo quindi non li reputano interlocutori in grado di capirli ed aiutarli.
Qualcuno di loro ritiene che l’intervento di un adulto possa peggiorare la loro situazione e questo accade principalmente nei casi di cyberbullismo per il motivo che sarebbero costretti a rendere nota la loro vita sui social ai genitori e per i ragazzi spesso è un ostacolo troppo grosso da affrontare perché convinti di non essere capiti e criticati.
I segnali comunque ci sono e spesso sono evidenti.
Vediamo i principali:
- Riluttanza ad andare a scuola o nei luoghi di aggregazione di giovani.
- Calo improvviso del rendimento scolastico.
- Perdita di interesse per sport o passatempi una volta graditi.
- Tendenza ad isolarsi
- Apatia.
- Cambiamenti repentini di stati di umore, ansia, tristezza e pianti improvvisi soprattutto dopo aver usato cellulare o computer.
- Frequenti mal di testa o di stomaco.
- Insonnia.
- Effetti personali e vestiti che tornano a casa danneggiati.
- Graffi e lividi.
- Rifiuto dare spiegazioni.
Se sei vittima di Bullismo o Cyberbullismo non rispondere alle provocazioni, non abbassarti a tanto anche perché il bullo non aspetta che questo per capire che con te ha colto nel segno ed è riuscito a farti del male.
Non fare in modo che il tuo disagio rimanga invisibile e parlane con gli amici ma soprattutto con gli insegnanti e principalmente i tuoi genitori. In un primo momento potrà essere difficile affrontare l’argomento e aprire i tuoi sentimenti al prossimo perché temi di non essere compreso ma vedrai che una volta che l’avrai fatto tutto sarà più semplice. Non è facile e nemmeno giusto portare da solo tutto il peso di questa situazione. I genitori, gli adulti, i professori e le istituzioni ci sono proprio per questo anche se con i tuoi occhi li vedi distanti. Abbi fiducia!
Se sei un genitore e hai colto i segnali di una possibile situazione di bullismo di cui può essere vittima tuo figli, cerca di creare le condizioni per un dialogo ponendoti in un atteggiamento di ascolto non giudicante. Abbi la pazienza di aspettare i tempi di tuo figliə, affinché inizi ad aprirsi, magari ci vorrà un po' di tempo ma il fatto che sa che non è solo lo aiuterà tantissimo. Parla con gli insegnanti, confrontati con loro per capire meglio la situazione e agire insieme.
Se non ottieni il risultato di far cessare le azioni moleste rivolgiti a dei professionisti per fermare il bullo una volta per tutte. Dal 2017 il Parlamento Italiano ha promulgato una serie di norme per difendersi dal bullismo che, anche se al momento poco conosciute, sono regolarmente applicate e portano a risultati in tempi brevissimi, concreti e mantenendo la privacy delle persone. Non affrontare il problema da solo, fatti consigliare da esperti del settore che quotidianamente risolvono queste situazioni.
Se sospetti che tuo figliə sia vittima di bullismo o cyberbullismo contattaci per una consulenza gratuita e, se lo vorrai, potremo scegliere insieme la strategia più consona alla situazione per liberarlə dall’incubo.
Non avere paura,
libera la tua voce.
Se stai vivendo una situazione di bullismo o cyber-bullismo, non aspettare oltre.
Domande o pensieri che potresti avere.
I ricorsi che utilizzeremo per aiutarti ad uscire dalla situazione non prevedono conseguenze penali per le persone che ti stanno facendo del male (o infastidendo) a patto che non siano loro stesse a mettersi nelle condizioni di essere denunciate.
Il nostro metodo, che adottiamo da molti anni e che ci ha permesso di risolvere positivamente centinaia di casi, permette la risoluzione del problema in modo rapido attraverso l’attuazione di normative poco conosciute ma estremamente efficaci. Contattaci per saperne di più.
Il nostro obiettivo è di usufruire prevalentemente dei procedimenti amministrativi, perché permettono di arrivare alla soluzione del problema in tempi brevi, spesso nel giro di pochi giorni, nella totale riservatezza e con costi molto minori rispetto ai procedimenti legali. Questo metodo ha consentito una risoluzione del 90% dei casi senza una successiva segnalazione alla Procura della Repubblica.
Non è possibile stabilire o prevedere un prezzo fisso in quanto dipende da caso a caso. Il primo incontro è gratuito, valuteremo insieme la situazione e poi sarai tu, in totale libertà, a decidere se intraprendere o meno il percorso.
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