Il profili dell'uomo maltrattante

27/10/2025
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In questo articolo analizzeremo il comportamento di alcune tipologie di uomini maltrattanti entrando nelle loro specificità, anche se non può esistere un loro ritratto dai contorni definiti, perché alcune caratteristiche li accomunano.

Il filo conduttore che unisce tutti gli di uomini maltrattanti, è composto dalla unanime scelta di vivere la relazione nello squilibrio di potere attraverso il quale gestire l’esistenza della donna e per riuscirci la sviliscono, la manipolano, la controllano e soprattutto la isolano dai rapporti di fiducia che possono essere da ostacolo al piano di esercitare la supremazia.

Sfatiamo dei miti.  

Occorre sfatare la falsa credenza che l’uomo violento sia affetto da una malattia mentale in quanto numerose ricerche hanno dimostrato che la maggior parte è psicologicamente “normale”, in grado di far lavorare la propria mente in modo logico e di comprendere gli effetti dei loro comportamenti prevaricanti.

Quindi non soffrono di alcuna patologia ma, ad essere malati, solo i loro princìpi con i quali ritengono di gestire il rapporto di coppia.

Altra leggenda da smentire, risiede nella convinzione che la prevaricazione scaturisca dalla assunzione di alcol o droghe da parte del maltrattante. Gli studi sul fenomeno hanno confermato che non c’è corrispondenza tra le dipendenze e l’origine della violenza anche se, bisogna aggiungere, che il maltrattamento si aggrava sotto l’effetto delle sostanze.

E’ vero, invece, che sebbene esistano culture o subculture nella quali il dominio dell’uomo è considerato più tollerabile anche dalla donna stessa, la violenza di genere attraversa in egual misura tutte le classi sociali e ogni grado di istruzione.

In pratica l’identikit del violento è associabile al Signor “Mario Rossi” il quale spesso riesce a mimetizzarsi nelle pieghe dei suoi comportamenti pubblici rendendo invisibile alle persone esterne le violenze perpetrate nei confronti della compagna e dei figli.

Prima di addentrarci nelle tipicità dei violenti ed iniziare ad approfondire questa tematica, è bene precisare che la maggior parte dell’universo maschile è composta da persone che rifiutano la violenza perché la detestano e sono capaci di sostenere una relazione sana che si evolve sul rispetto, fiducia, equilibrio e crescita individuale.

L’esigente.

Pensa che tutto gli sia dovuto e che deve essere la sua partner ad appagare tutti i suoi bisogni. Lei deve essere sempre presente per servirlo facendo in modo che non gli manchi nulla altrimenti diventa violento.

Non avendo il senso delle reciprocità, carica sulla donna la totale responsabilità della sua felicità e del suo benessere, richiede costantemente attenzioni che però non contraccambia. La accusa di essere egoista e la punisce qualora i bisogni della compagna siano in conflitto con i suoi.

Esalta il suo contributo sminuendo ogni attenzione gli venga donata e critica costantemente. Permette alla partner di coltivare amicizie e di affermarsi sul lavoro a patto che non siano a discapito dei suoi bisogni. La donna di quest’uomo vive nel convincimento che qualsiasi cosa faccia per soddisfarlo non sarà mai abbastanza ma nello stresso tempo sviluppa l’insana convinzione di meritarsi quel trattamento.  

Il supremo

Considerandosi un’Autorità in ogni ambito, egli parla con assoluta sicurezza di ogni argomento cercando di portare la donna a darle ragione e non concede mai una replica perché considera le opinioni della compagna come seccature. Rifiuta il confronto perché teme di fare i conti con una visione diversa della realtà. In caso di scontro la sua arroganza peggiora perché ridicolizza la partner cercando di fargli dubitare della sua intelligenza.

Sente il costante bisogno di dimostrare la sua supremazia nella coppia e così, se la partner esprime un concetto che non collima con il suo, la scredita e la umilia anche di fronte a terze persone intimandole di tacere e si scusa con loro per la sua stupidità. Non gli interessa avere ragione, desidera solo avere l’ultima parola.

Il tormentatore gelido

Non alza mai la voce, sa mantenere la calma anche durante i litigi più accesi ed aggredisce psicologicamente la sua vittima affaticandola a tal punto di portarla a non essere in grado di reagire. La violenza agita è prevalentemente psicologica e per distruggere l’autostima della donna la rimprovera continuamente, le fa battute sarcastiche, la deride, manipola le affermazioni della partner cercando di renderle inconcepibili.

Fa finta di non capacitarsi del perché sia scattato il litigio addossandone alla compagna tutta la colpa e lo fa anche in pubblico, anche davanti ai figli. Si gratifica nell’apparire agli occhi degli altri come una persona pacata, equilibrata ed affidabile, vittima però di donna troppo irascibile, incapace di controllarsi.  Riesce a dosare perfettamente le violenze psicologiche e sta molto attento a non superare mai il limite della sopportazione della donna. Qualora il “tormentatore gelido” passi alla violenza fisica, lo fa a freddo tramite schiaffi per imporre alla partner il rientro nei ranghi.

Il comandante

Utilizza la violenza fisica e verbale con lo scopo di terrorizzare la donna così da controllarla e possederla nella totalità. Decide ogni ambito della vita della compagna, dai vestiti che deve indossare, dai posti che deve frequentare, dalle amicizie che può coltivare, dal lavoro che può svolgere. Le  impone gli orari che deve rispettare ogni volta che esce da sola ed inoltre,  non le concede di far parte della gestione delle risorse economiche perché sulle spese le decide solo lui.

La isola essendo estremamente attento e selettivo nei confronti di ogni persona che abbia una relazione anche parentale con la partner perché vive nella costante paura che chiunque possa “metterle idee strane nella testa” e aprirla ad una visione diversa dalla sua. Geloso fino alla paranoia, interroga la sua donna come farebbe un agente dell’FBI, accusandola di essere interessata ad altri uomini e di tradirlo. Su questo aspetto la offende con epiteti pesantissimi facendole vivere una esperienza traumatica del tutto simile ad una aggressione sessuale. La donna vive sotto la costante minaccia di essere percossa perché lui gli ricorda costantemente che, se solo volesse potrebbe massacrarla.

Il soldato d’assalto

Si ritiene un vero uomo d’altri tempi e proprio per questo convinto che la donna sia un essere fragile da proteggere e quindi inferiore. Sebbene all’inizio del rapporto si presenti come un uomo affettuoso e gentile con il passare del tempo, oltre alla partner, intimidisce tutte le persone che le ruotano attorno anche se sono perfetti sconosciuti o passanti. E’ estremamente litigioso e si intromette nelle questioni private della compagna e nelle piccole diatribe che può avere nella sua famiglia, sul lavoro ma anche nella rete amicale.

Con la scusa che la vuole proteggere, la limita nella sua libertà di autodeterminazione cercando di convincerla in pratica che può salvarsi dalla cattiveria del mondo solo attraverso di lui. Il risultato cercato dal “soldato d’assalto” è che la vittima sviluppi una sensazione di inadeguatezza ad affrontare il quotidiano e persa senza la sua guida. Naturalmente tutto questo nasconde solo aggressività, controllo e mancanza di rispetto per le donne.    

Il principe azzurro.

All’inizio del rapporto, si presenta come un alleato delle donne, pronto a proteggere i deboli e a combattere contro le discriminazioni. Ama parlare in modo dolce e sensibile, compone frasi a effetto spesso estrapolate da poesie o testi di canzoni. Appare come un principe azzurro in grado di capire la donna e di proteggerla dalle ingiustizie del mondo.

Essendo ricoperto dall’aura della sensibilità, di cui peraltro detiene il copyright, accusa la partner di non capirlo e di essere fredda nei suoi confronti. E’ estremamente persuasivo e possiede il talento di ribaltare la realtà attraverso un’eloquenza decisamente superiore alla media. Il risultato che ottiene è quello di far sentire la partner inadeguata costringendola ad inseguire il suo amore nella continua ricerca di approvazione.

La vittima incompresa.

Si presenta come una persona che nel corso della sua vita ha subito innumerevoli ingiustizie a causa della sua bontà d’animo e della sua correttezza. Racconta di essere stato tradito nelle precedenti relazioni, ingannato da amici, truffato da datori di lavoro ed altro ancora, ma non si mette mai in discussione. Facendo leva sulla compassione della donna, ogni racconto è focalizzato su se stesso e sul suo difficile ed immeritato passato, mentre minimizza i problemi della partner.

Se la donna cade nella trappola di credergli non ponendosi la domanda come sia possibile che tutte persone del suo passato si siano adoperate per recargli danno, verrà trascinata a combattere battaglie immaginarie che le toglieranno solo energie e la isoleranno.        

Come accennato, alcune caratteristiche di questi uomini maltrattanti si sovrappongono ma ognuno di loro, per riuscire a controllare e possedere la donna, applica la strategia dell’isolamento della quale parleremo approfonditamente nei prossimi articoli.

Se ti riconosci come vittima di un maltrattante contattaci, troveremo insieme la strategia più idonea, celere e riservata, per uscire tal tunnel della violenza.

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